Insegnare Storia con le nuove tecnologie
a cura di Marcello Meinero
Questa pagina raccoglie alcuni dei più innovativi strumenti online che permettono di insegnare storia in maniera semplice ed appassionante con le nuove tecnologie.
Crediamo che le competenze digitali siano molto importanti per gli studenti della scuola primaria e secondaria e che non riguardino solamente il saper accendere un computer o fare una ricerca su word. Le tecnologie possono aiutare il docente a rendere più dinamico e favoloso il contenuto della propria materia, ma soprattutto possono insegnare agli studenti ad essere più creativi e riflessivi nel loro percorso di apprendimento.
E' infatti fondamentale che siano gli alunni in primis a cimentarsi con gli strumenti multimediali: il docente non deve essere altro che un tutor che li assiste nella comprensione delle nuove tecnologie.
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5 curiosità su Mussolini
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Ho deciso di lanciare su YouTube una rubrica video settimanale chiamata Sappilo (curiosità sul passato), per divulgare informazioni e aneddoti di storia alla maniera degli youtuber di successo (penso a BeCurious o Qubi).
La prima puntata ha come argomento 5 curiosità su Mussolini. Allego il video e la trascrizione del testo.
In questa puntata di Sappilo ti svelerò 5 curiosità su Benito Mussolini, il fondatore del fascismo nonché dittatore indiscusso dell’Italia dal 1922 al 1943.
In questi giorni il Duce è sulla bocca di tutti, un po’ perché siamo entrati nell’ultimo rovente mese di campagna elettorale, un po’ perché è appena uscito nelle sale “Sono tornato”, un film di Luca Miniero che immagina che Mussolini si risvegli improvvisamente in piazza Vittorio Emanuele II nel 2017 senza essere invecchiato di un solo giorno e credendo di essere ancora nel 1945.
Sei pronto? Partiamo con 5 interessanti curiosità su Benito Mussolini
- Il nome completo di Mussolini era “Benito Amilcare Andrea”. Il padre, convinto socialista, gli aveva messo questo nome in onore del rivoluzionario messicano Benito Juarez, del patriota e socialista italiano Amilcare Cipriani e di Andrea Costa, il primo deputato socialista della storia d’Italia.
- Dopo una supplenza di pochi mesi nella scuola elementare di Pieve Saliceto (frazione di Gualtieri - Reggio Emilia), era emigrato il 9 luglio 1902 in Svizzera per sfuggire al servizio militare obbligatorio, dove si era dedicato all’attivismo sindacale. Sospettato dalle autorità svizzere di incitare i lavoratori allo sciopero, fu espulso dal territorio elvetico il 30 giugno 1903.
- Figlio d’arte (la madre insegnava ai bambini delle elementari presso Palazzo Varano a Predappio), ottenne il diploma di Maestro elementare presso la Regia Scuola Magistrale maschile Carducci di Forlimpopoli. Conosciamo in particolare l’anno scolastico che Mussolini trascorse a Tolmezzo, grazie alla ricostruzione fatta nella propria tesi da Eva Dorigo dell'università di Udine. Il futuro capo del fascismo, fece di tutto per farsi notare: propaganda socialista, comizi, bevute da stramazzare al suolo, caccia alle donne del paese, scazzottate con mariti offesi, e pure la leggenda - anche qui - di un figlio avuto dalla padrona di una locanda. Un vero educatore, accusato addirittura di essere un "bestemmiatore".
- Come racconta sua moglie Rachele, Mussolini non aveva la minima percezione dei soldi, anzi andava sempre in giro senza, tanto che da quando si erano conosciuti, il Duce le dava la sua busta paga ancora chiusa. E l'economia di casa l'amministrava esclusivamente lei. Un pessimo inizio per un uomo che voleva trasformare il regno d’Italia in un impero economico.
- Meglio di padre Pio ed Elvis Presley, la vita di Mussolini è stata ammantata di leggende, tanto che gli sono stati attribuiti anche dei miracoli (non economici comunque, vista la crisi nera in cui aveva lasciato l’Italia). Un giornale locale descrisse la visita del duce in Sicilia, nei pressi dell’Etna, in questo modo: “Il fiume di lava che fluiva dal fianco ardente del vulcano, aveva dovuto arrestarsi davanti al fuoco ancora più ardente del suo sguardo”. Un altro aneddoto soprannaturale fu raccontato dal Giornale d’Italia: “Sei mesi or sono certa Aurelia Giaccabi dava alla luce una bambina…sul fianco sinistro della bambina era visibile l’impronta di un fascio littorio”; infine aggiungeva che per l’entusiasmo e per la gioia “al duce fu inviata copia di una fotografia della bimba”
Creare fumetti in classe con Google Presentazioni
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Esistono differenti strumenti online che ci permettono di creare fantastici fumetti (Make Beliefs Comix e Storyboard That per esempio, anche se le loro funzionalità complete sono a pagamento), ma non avevo mai pensato che si potesse utilizzare Google Presentazioni.
L'idea mi è stata suggerita da Richard Byrne, di cui condivido lo splendido video.
In sostanza, per creare i riquadri basta utilizzare le tabelle, di cui possiamo anche colorare e modificare i bordi.
Per popolare di personaggi le nostre vignette non resta che fare una semplice ricerca su Google Immagini, facendo attenzione a premettere la parola "comic" ad ogni concetto inserito.
Infine inserire i baloon è molto semplice: li trovate nel menù "inserisci" alla voce "forma".
Convertire immagini jpg in un unico pdf gratis
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Spesso mi trovo nella condizione di dover raccogliere immagini in un unico file. Ad esempio un giorno dovevo riunire diversi documenti scolastici scansionati in JPG in un unico PDF.
SmallPdf è giunto in mio aiuto: è uno splendido strumento online completamente gratuito.
È possibile trascinare e rilasciare i file JPG nella apposita casella, ordinarli e infine creare i file PDF con il pulsante in basso.
La maggior parte dei formati di immagine sono supportati: non solo JPG ma anche BMP, PNG e TIFF. Il sistema rispetta anche la privacy: tutti i nostri file JPG e PDF saranno cancellati definitivamente dal server del programma dopo un'ora.
Tutte le piattaforme sono inoltre supportate. L'applicazione di conversione è basata su browser e funziona indipendentemente dal sistema operativo (che sia Mac, Windows o Linux).
Che cosa aspettate a provarlo?
Il podcast in classe
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Spesso si parla del podcast come attività didattica alternative, ma spesso ci si ferma alle buone intenzioni, senza approfondirne realmente le potenzialità. Eppure il podcast trasporta i programmi radiofonici nel 21mo secolo e grazie alla sua natura esplorativa e ad episodi, cattura numerosi ascoltatori. La popolarità del podcast lo trasforma in un grande strumento da utilizzare in classe perché può entusiasmare differenti tipologie di studenti, disseminare informazioni e rendere coinvolgenti anche i compiti a casa.
http://www.marcellomeinero.com/didattica/italiano/194-il-podcast-in-classe.html