Iliade
Paride contro Menelao
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- Categoria principale: Epica
Introduzione
In questo testo, riadattato dalla versione dell'Iliade modernizzata da Alessandro Baricco, Elena racconta ciò che vede dall'alto della rocca di Troia, in particolare lo scontro tra Paride e Menelao. Al termine del brano ci sono alcune domande che guidano gli studenti della scuola media alla comprensione dell'episodio.
Paride contro Menelao
Come una schiava, io (Elena) quel giorno stavo in silenzio, nelle mie stanze, costretta a tessere su una tela color sangue le imprese dei Troiani e degli Achei in quella dolorosa guerra combattuta per me. D'un tratto vidi Laodice, la più bella delle figlie di Priamo, entrare e gridarmi "Corri, Elena, vieni a vedere laggiù, Troiani e Achei… erano tutti nella pianura, e stavano per scontrarsi, avidi di sangue, e adesso stanno in silenzio, gli uni davanti agli altri, con gli scudi appoggiati al suolo e le lance piantate a terra... Si dice che abbiano cessato la guerra, e che Paride e Menelao combatteranno per te: tu sarai il premio del vincitore".
Io la ascoltai, e d'improvviso mi venne da piangere, perché grande, in me, era la nostalgia per l'uomo che avevo sposato, e per la mia famiglia, e la mia patria. Mi coprii con un velo bianco splendente e corsi verso le mura, ancora con le lacrime agli occhi.
Quando arrivai sul torrione delle porte Scee (...) L'unico che osò farlo fu Priamo. "Vieni qui, figlia", mi disse, ad alta voce, "Siediti accanto a me. Tu non hai colpa per tutto questo. Sono gli dei che mi hanno tirato addosso questa sventura. Vieni, da qui si possono vedere tuo marito, e i tuoi parenti, gli amici... dimmi, chi è quell'uomo imponente, quel guerriero acheo così nobile e grande? (...) il figlio di Atreo, Agamennone, re potentissimo e forte guerriero: un tempo, se mai ci fu quel tempo, era il cognato di questa donna indegna che ora ti sta parlando". Priamo continuava a guardare, giù, tra i guerrieri. (...)
Priamo poi Ordinò che fossero preparati i cavalli e quando tutto fu fatto salire sul carro veloce, insieme ad Antenore, e uscì al galoppo dalle porte Scee.
Attraversarono la pianura e quando raggiunsero gli eserciti si fermarono proprio in mezzo, fra Troiani e Achei. Vidi Agamennone alzarsi, e con lui Ulisse. Gli araldi portarono gli animali per i sacrifici con cui si sarebbero suggellati i patti. Mescolarono il vino nella grande coppa, e versarono acqua sulle mani dei re. Poi Agamennone levò al cielo le mani, e pregò Zeus a nome di tutti. "Padre Zeus, sommo e glorioso, e tu, Sole, che tutto vedi e tutto ascolti: Fiumi, Terra e voi, che sottoterra punite i traditori, siateci testimoni e custodite i nostri patti: se Paride ucciderà Menelao, si terrà Elena e tutti i suoi beni e noi ce ne andremo per sempre sulle navi che solcano il mare; e se invece Menelao ucciderà Paride, i Troiani ci renderanno Elena con tutti i suoi beni, e pagheranno agli Argivi un prezzo così alto che sarà ricordato per generazioni e generazioni" così pregò, e poi con un colpo sicuro sgozzò gli agnelli e li depose a terra, palpitanti, morenti. Tutti i principi bevvero alla grande coppa di vino, e tutti pregarono i loro dei. (...)
Poi, fu il duello. Ettore e Ulisse disegnarono per terra il campo su cui i duellanti avrebbero combattuto. Poi misero in un elmo le tessere della fortuna, e dopo averle scosse, Ulisse, senza guardare, estrasse il nome di chi avrebbe avuto diritto a scagliare per primo la lancia mortale. E la sorte scelse Paride. I guerrieri si sedettero tutt'intorno. Vidi Paride, il mio nuovo sposo, indossare le armi: prima le belle gambiere, allacciate con fibbie d'argento; poi la corazza, sul petto; e la spada di bronzo, borchiata d'argento e lo scudo, grande e pesante. Si pose sul capo lo splendido elmo: la lunga criniera ondeggiava al vento e faceva paura. Infine prese la lancia, e la strinse in pugno. Di fronte a lui, Menelao, il mio vecchio sposo, finì di indossare le sue armi. Sotto gli occhi dei due eserciti, avanzarono uno verso l'altro, guardandosi con ferocia. Poi si fermarono. E il duello iniziò. Vidi Paride scagliare la sua lunga lancia. Con violenza si conficcò nello scudo di Menelao, ma il bronzo non si squarciò, e la lancia si ruppe e cadde a terra. Allora Menelao Sollevò a sua volta la lancia e la scagliò con forza enorme contro Paride. Centrò in pieno lo scudo e la punta mortale lo squarciò, e andò a infilarsi nella corazza colpendo di striscio Paride, al fianco. Menelao estrasse la spada e gli balzò addosso. Lo colpì con violenza sull'elmo, ma la spada si spezzò. Lui imprecò contro gli dei e poi con un balzo afferrò Paride dalla testa, stringendo tra le mani lo splendido elmo chiomato.
E iniziò a trascinarlo via così, verso gli Achei. Paride sdraiato, nella polvere, e lui a stringergli
l'elmo in una morsa micidiale e a trascinarlo via, finché la cinghia di cuoio che teneva fermo l'elmo sotto il mento si ruppe, e Menelao si trovò in mano l'elmo, vuoto. Lo alzò al cielo, si voltò verso gli Achei e roteandolo in aria lo gettò in mezzo ai guerrieri. Quando si voltò di nuovo verso Paride, per finirlo, si accorse che era scappato, scomparendo tra le file dei Troiani.
(...) Mi strinsi sul capo il velo bianco splendente e la seguii. Stavano tutti guardando giù, verso la piana. Nessuno mi vide. Andai nelle stanze di Paride e lo trovai lì. Una donna che l'amava l'aveva fatto entrare a Troia, da una porta segreta, e l'aveva salvato. La vecchia prese un sedile e lo mise proprio davanti a lui. Poi mi disse di sedermi. Io lo feci. Non riuscivo a guardarlo negli occhi. Ma gli dissi: "Così sei scappato dalla battaglia. Vorrei che tu fossi morto lì, ucciso da quel guerriero magnifico che è stato il mio primo marito. Tu che ti vantavi di essere più forte di lui... Dovresti tornare lì, e sfidarlo ancora, ma sai benissimo che sarebbe la tua fine". E mi ricordo che Paride, allora, mi chiese di non fargli del male con le mie offese crudeli. Mi disse che Menelao aveva vinto, quel giorno, perché gli dei erano stati dalla sua parte, ma che magari la prossima volta a vincere sarebbe stato lui, perché anche lui aveva degli dei amici.
DOMANDE
Che cosa sta facendo Elena quando la figlia di Priamo la chiama?
Quando sente parlare di Menelao, quali sentimenti prova Elena?
Che cosa fa Elena dopo che Priamo la chiama vicino a sé?
In che modo Agamennone e Priamo sanciscono il loro patto? (descrivi in che cosa consiste questa cerimonia)
Cosa sono e a che cosa servono le tessere della fortuna?
Come è abbigliato Paride?
Chi sta per avere la meglio nel duello?
Che cosa fa Paride infine?
Chi raggiunge Paride? Che cosa gli dice?
A chi viene data da Paride la colpa della sua sconfitta?